Nel 1978 ho messo per la prima volta piede in Africa prima in Ciad e Mauritania come Volontario delle Nazioni Unite poi in Kenia e Burundi come agronomo della FAO. Da allora ho lavorato in 65 paesi in tutti i continenti e ho incontrato migliaia di contadini che coltivano la madre terra con costanza e passione a volte addirittura aggrappati assicurati con corde quando le pendenze sono proibitive. Ho parlato della situazione dei piccoli produttori di cibo con ministri e presidenti e scritto fiumi di parole per perorare investimenti e politiche a favore delle zone rurali più povere. Mi sono preso grandi soddisfazioni al conoscere le esperienze agricole nei luoghi più diversi e il rapporto sempre intrigante tra uomo e natura in tante regioni della terra. Ma ho anche vissuto svariate frustrazioni allo scontrarmi con burocrazie e politiche che sembrano fatte apposta per ostacolare lo sviluppo dell’agricoltura dei poveri del mondo.
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